17 marzo 2013 – Fusse che fusse la vorta bbona!

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di Michele Ladisa




Come passa il tempo. Sono trascorsi ben 152 anni da quel 17 marzo 1861 quando a Torino ci fu la proclamazione del Regno d’Italia: «Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861».
E’ il testo della legge n. 4671 del Regno di Sardegna che divenne la legge n. 1 del Regno d’Italia. Era nato un Regno, uno Stato unitario che ne aveva annesso addirittura sette. Quasi quello che si vorrebbe ora istituendo una macroregione meridionale con 7 regioni.Iniziò il regno d’Italia con una partenza falsa. Vittorio Emanuele II primo Re d’Italia. E fu il primo vantaggio che si presero con quello che ne è venuto poi.
Ma sembra che ora ci sia la volontà di pacificamente mettere all’attenzione degli italiani quella questione meridionale messa in disparte, anzi proditoriamente fatta diventare una questione settentrionale. Prima il Nord, grida qualcuno, si, risponde l’altra parte, ma dopo il Sud.
E’ per questo che i duosiciliani di buona volontà provenienti da tutto il Sud, si riuniranno domenica 17 marzo 2013, alle ore 10.00, a Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie, presso la stazione della metropolitana di Toledo per manifestare il disappunto di tutti questi anni passati a subire con chirurgica precisione una dipendenza diventata ormai insopportabile.
La novità assoluta è che finalmente si assisterà ad una manifestazione, almeno nella volontà degli organizzatori, di sfilare sventolando la Bandiera bianca gigliata. Un’unica bandiera a dimostrazione dell’unità d’intenti di tutti.
Tutti i meridionali sono chiamati a diventare “Briganti” per riconoscere come missione la creazione di un nuovo sistema di equità e giustizia sociale.
E sicuramente si metteranno le basi per iniziare azioni di legittima difesa del territorio come pubblicizzare e consumare prodotti del sud, di chiedere tariffe assicurative che non penalizzino i territori ma che premino i virtuosi.
“Fusse che fusse la vorta bbona” per una partecipazione sentita e numerosa per il riscatto di quei territori che necessitano dell’attenzione di tutti.

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