Da sempre sostengo che se c’è un elemento dannoso e
disgregante per il meridionalismo in tutte le sue forme (unitarista,
federalista, confederalista, indipendentista, secessionista ecc.) è il
collocarsi o il riferirsi ad aree ideologiche (destra, sinistra, centro,
centrodestra, centrosinistra).
Questo con tutto il rispetto e senza riserve per le
posizioni di ognuno.
Sono pienamente convinto che le ideologie sono state e lo
sono ancora tutt’oggi una concausa dell’irrisolta situazione della nostra
Terra. Infatti, particolarmente negli
ultimi decenni, la politica delle opposte fazioni ideologiche ha privilegiato e
ingrassato esclusivamente la loro (falsa) conflittualità.
Chi può dimostrare il contrario, che lo faccia.
Tanto precisato per quanto mi riguarda, certamente non avrei potuto dirigere un Movimento inquadrato o anche semplicemente ispirato
ad un’area politica.
Sostenere che Italia Prima, Movimento del quale ne sono il
responsabile politico, propenda per l’area di centrodestra, come scritto e
sostenuto da Alfredo Polito su Rubriche Meridionali nell’articolo "La Galassia
Meridionalista", non è esatto sia per le
la diverse estrazioni dei componenti sia per la non rispondenza alle mie
convinzioni.
Comprova ne siano, per quanto mi riguarda personalmente, decenni di meridionalismo e di politica
ove è possibile trovarmi strumentalmente e specularmente solo per fini
elettorali, in ogni stupida area
ideologica (stupida perché non fa bene al meridionalismo non certo alla
Politica con la P maiuscola).
Nei miei trascorsi c’è il Movimento Meridionale di Tassone
collocato da Polito nella sinistra, c’è il partito del Sud di Iannantuoni con
propensione a centro come affermato dallo stesso Polito ma che nei fatti vanta
campagne elettorali nel
centrodestra.
Italia Prima è nata nell’estate 2011 in Calabria ed è stata
fondata da pugliesi e calabresi, pertanto sbagliato anche affermare che il
Movimento sia solo pugliese.
L’obiettivo politico primario di Italia Prima è la riaggregazione del territorio meridionale con una propria soggettività politica e amministrativa, unica e riconosciuta.
Per far questo non c’è
bisogno di colorare un ideale che finirebbe per escludere dalla lotta
altri che preferiscono tinte e/o tonalità diverse.
Conosco Polito. Credo, da come ha spiegato, sia in piena buona fede. S'è rifatto a le esperienze di alleanze, partecipazioni, o altro che ogni movimento ha avuto nel suo percorso e si è fatta un'idea di massima, giusta e/o sbagliata che sia. Sul fatto che destra, sinistra, centro non esistano nel meridionalismo secondo la mia modesta opinione è che non è così. Per quale stravagante idea solo i cittadini del Sud non si collochino con i loro percorsi o convinzioni, o valori di riferimento resta un mistero. Sarebbero i soli al mondo. Altra cosa è il riconoscere che le ideologie di base non abbiano lavorato per il bene del Sud. Ma infatti non è più tempo d'ideologie, ma i valori, quelli si, restano e ci si fa sempre riferimento. E per comodità sono o d'area conservativa o progressista! Andrea Balìa
RispondiEliminaCaro Andrea, resto pienamente convinto che sino a quando continueremo a riferirci a posizioni ideologiche, non andremo da nessuna parte. E non mi sembra che sino ad oggi abbiamo avuto riscontri diversi. Il buon Polito, persona che non penso di conoscere e che non credo abbia redatto l'articolo in cattiva fede,anche mediante la rete avrebbe potuto raccogliere informazioni "dirette".
RispondiElimina